Giovedì 13 giugno, alle ore 21.00, torna in piazza Varchi il teatro sotto le stelle, per trascorrere una serata all’insegna del divertimento nel cuore del centro storico. La compagnia teatrale amatoriale “N’Icche Posso”, in collaborazione con il Comune di Montevarchi, mette in scena la rappresentazione “Matrimonio con il morto”, una commedia brillante in tre atti di Antonella Zucchini.
La commedia
Cosa ci può essere di più emozionante dei preparativi per un matrimonio? Ma se la famiglia della sposa, composta di popolani arricchiti e pieni di soldi e quella dello sposo, nobili in decadenza e pieni di debiti sono così diverse l’una dall’altra e diverse le loro aspettative, se le nozze sono fissate per il giorno 17, se loschi figuri si aggirano per la casa con tutt’ altri intenti , se spuntano improvvise passioni clandestine e se alla fine ci scappa pure il morto il quadro delle sciagure appare completo. Ma questo matrimonio si farà o non si farà? La regia è di Isabella Norti Gualdani e Donatella Nannicini.
I “N’Icche Posso”
La Compagnia teatrale amatoriale N’Icche Posso nasce nel 1986 per animare una festa per anziani della parrocchia di Sant’Andrea Corsini di Montevarchi. Il nome deriva da una battuta contenuta nella loro prima commedia in vernacolo fiorentino, “L’art.157” di Coppini, nella quale un personaggio, alla richiesta di disponibilità, rispondeva “n’icche posso”. La battuta rappresentava il loro intento: quello di “con impegno, si fa quel che si può”.
Da allora, senza interruzione da oltre 35 anni, annualmente viene rappresentato un nuovo lavoro, a partire dal mese di gennaio all’interno della rassegna teatrale “Il Mese della Risata” di Sant’ Andrea Corsini, che dal 1991 ospita varie compagnie teatrali amatoriali del Valdarno (e non solo).
Lo spirito principale della Compagnia è quello di proporre ogni anno una nuova commedia di genere brillante, per offrire al pubblico momenti di sano divertimento per tutta la famiglia, sull’ onda di quel vernacolo fiorentino che fa riscoprire in modo anche irriverente e caricaturale le nostre radici e quelle del nostro territorio.
Linda Losi